Dr.ssa Raffaella Garofalo, Dr. Daniele Tosi, Dr. Pietro Delle Femmine

CENTRO CHIRURGIA DELLA MANO ROMA

I Chirurghi del nostro Istituto sono in grado di offrire interventi su ferite, lesioni tendinee e lesioni su nervi, in emergenza

Patologia

SINDROME DEL TUNNEL CARPALE

E’ dovuta ad un restringimento del “canale del carpo”. Tale canale è localizzato nel palmo della mano e al suo interno passa il nervo mediano. Tale nervo porta la sensibilità alle prime tre dita. Se il canale si restringe, il nervo viene compresso e appare la sindrome del tunnel carpale

Sintomi

Il paziente avverte un formicolio alle prime tre dita della mano, soprattutto di notte. Nei casi più gravi, il dolore si irradia a tutto il braccio.

Cure

La soluzione è chirurgica. Si può procedere sia con tecnica tradizionale che con tecnica endoscopica
Nel primo caso si procede con una incisione sul palmo della mano.

Tecnica tradizionale

Si procede con una incisione sul palmo della mano

Tecnica Endoscopica

Attraverso una mini incisione nel polso, attraverso gli strumenti endoscopici, si procede alla decompressione del nervo

QUALI ACCERTAMENTI PRE OPERATORI FARE?

L’esame principale da eseguire è l’elettromiografia che ci indicherà precisamente il funzionamento del nevo e dei muscoli della mano da lui innervati. E’ importante anche eseguire rx della cervicale per escludere artrosi della colonna.

Patologia

MORBO DI DUPUYTREN

Sotto la cute del palmo della mano e delle dita si formano dei noduli e dei cordoni fibrosi.

Sintomi

Il palmo e le dita si ripiegano su stessi. Spesso è ereditaria e colpisce generalmente, maschi adulti.

Cure

Nelle fasi inziali, la malattia va solo monitorata con il chirurgo della mano. E’ infatti controproducente operare negli stadi iniziali in quanto il rischio di recidive aumenta.

Quando il chirurgo della mano riterrà essere giunto il momento adatto, si potrà procedere ad intervenire:

TERAPIE NON CHIRURGICHE

Iniezioni di collagenasi: diminuiscono lo spessore di noduli e indeboliscono le fibre di collagene che sono all’origine dei cordoni palmari.

Tecnica della cordotomia percutanea con ago: consiste nel recidere meccanicamente i cordoni che si formano tra il palmo e le dita con un ago sottile, in anestesia locale. Tale trattamento consente un miglioramento della mobilità.

TERAPIE CHIRURGICHE

Si procede, attraverso delle mini incisioni nel palmo della mano, ad asportare tutti i noduli e le corde fibrose della sottocute, permettendo il recupero dei movimenti delle dita e della mano.
Si esegue con una anestesia loco-regionale del braccio, in day hospital. Il paziente tornerà a casa con un tutore sul dorso della mano. Non è un intervento particolarmente doloroso.

DECORSO POST OPERATORIO:

I punti vengono asportati dopo 7/10 giorni. E’ molto importante iniziare un ciclo di fisioterapia con terapisti specializzati nella riabilitazione della mano. Si continuerà a portare un tutore, che aiuterà nella distensione definitiva della mano e delle dita e verranno fatti fare esercizi di riabilitazione attiva e passiva, con esercizi specifici.

LA MALATTIA PUO’ TORNARE?

Se operata troppo presto si. Se invece si interviene nel momento giusto utilizzando metodiche microchirurgiche che consentono un intervento più accurato, le soddisfazioni del paziente e il recupero della mano possono essere definitive e risolutive anche al 100%.

Patologia

MORBO DI DEQUERVAIN

Infiammazione dei due tendini del pollice (estensore e abduttore del primo dito) che scorrono all’interno di un anello di fibre alla base del primo dito sul polso. La pressione dei tendini all’interno di questo anello aumenta, provocando dolore.

Sintomi

Si ha dolore alla base del primo dito e tale dolore aumenta con i movimenti di estensione del pollice o dopo gli sforzi di questo.

Cure

Si può tentare con una terapia non chirurgica, nel caso quest’ultima non funzioni si passa ad una terapia chirurgica

TERAPIE NON CHIRURGICHE

La terapia non chirurgica consiste in delle sedute di fisioterapia (laser) o cn una infiltrazione di cortisone

TERAPIE CHIRURGICHE

Quando il dolore con le terapie non chirurgiche non passa è necessario l’intervento chirurgico. Questo si svolge ambulatorialmente in anestesia locale e consiste nell’aprire l’anello fibroso liberando i due tendini.

In questo modo si cura la loro infiammazione. I punti della ferita che è di circa un centimetro e mezzo alla base del primo dito, saranno tolti dopo dieci giorni; il dolore migliora immediatamente

Cosa lo provoca

E’ una malattia considerata legata al lavoro: infatti colpisce principalmente tutte le persone che eseguono sforzi ripetuti con il primo dito (estetiste, parrucchieri, informatici e chiunque scriva molto al computer.)

Patologia

DITO A SCATTO

I tendini flessori scorrono all’interno di anellini fibrosi chiamati “pulegge”. In caso di infiammazione o traumi ripetuti, lo scorrimento può risultare ostacolato dalle stesse “pulegge”.

Più frequentemente, ad ostacolare il movimento dei tendini flessori, è la puleggia alla base del primo dito.

Sintomi

Muovendo le dita della mano uno di queste può rimanere incastrata in flessione e il paziente riferisce di dover utilizzare l’altra mano per estenderlo. L’estensione forzata provoca spesso un vero e proprio scatto.
Colpisce persone affette da artrosi o coloro che svolgono lavori manuali faticosi. Nei neonati tale malattia può essere congenita e colpire il primo dito.

Cure

L’approccio per la risoluzione della malattia è di tipo chirurgico

TERAPIA CHIRURGICA

Si esegue una incisione di 0,5 cm alla base del dito in anestesia locale, si individua la puleggia che viene aperta. Dopo 7 gg si tolgono i punti.

Dito a scatto nel neonato

In caso di dito a scatto nel neonato, si consiglia di intervenire precocemente, in quanto un ritardo dell’intervento potrebbe avere gravi conseguenze: il cervello del bambino, potrebbe abituarsi ad utilizzare la mano senza utilizzare il pollice, e tale deficit potrebbe essere non recuperabile. Si tratta di un intervento poco invasivo.

Patologia

RIZOARTROSI

La malattia colpisce una delle articolazioni del pollice, generalmente quella localizzata tra il trapezio e il primo metacarpo.

Sintomi

L’articolazione è danneggiata dall’artrosi e il paziente riferisce dolore tutte le volte che utilizza il pollice. Spesso non è piu’ in grado di afferrare oggetti e compiere movimenti di precisione. Colpisce prevalentemente donne di età intermedia e avanzata (dai 50 anni in poi). Spesso le persone colpite da questa patologia, presentano segni di artrosi anche in altre regioni del corpo.
Una radiografia della mano in due proiezione ci permette di fare la diagnosi corretta. La sintomatologia dolorosa alla base del primo dito ci conferma la diagnosi.

Cure

Si può tentare con una terapia non chirurgica o chirurgica 

TERAPIE NON CHIRURGICHE

Inizialmente puòessere applicato un tutore specifico di plastica traspirante che il paziente indosserò durante il giorno, soprattutto quanto utilizzerà la mano. Una infiltrazione locale con cortisone può migliorare la sintomatologia temporaneamente.

TERAPIE CHIRURGICHE

Si esegue con una anestesia loco regionale del braccio attraverso una mini incisione alla base del primo dito nella regione radiale del polso .

Si procede dall’asportazione dell’osso trapezio e viene sostituito con una porzione di tendine arrotolato su se stesso, a formare un cuscinetto. Tale sostituzione consente al metacarpo di muoversi in maniera corretta senza piu’ provocare dolori. Il paziente torna a casa la sera con un piccolo gesso che immobilizza il primo dito e metà dell’avambraccio per tre settimane. Trascorso tale periodo, dovrà essere iniziata la riabilitazione per almeno 20 giorni.

L’intervento garantisce la scomparsa totale del dolore e il recupero dei movimenti fini della mano (si potrà nuovamente cucire, ricamare, dipingere) anche se la forza del primo dito non viene recuperata mai al 100%

DECORSO POST OPERATORIO:

Può accadere talvolta che allo scadere del secondo mese, riappaia il dolore: nessuna paura, è un sintomo temporaneo di cui è opportuno informare il Chirurgo. Infatti quest’ultimo vi rassicurerà dicendo che si tratta di una tendinite che appare quando la mano si rimette in moto e guarisce nel giro di 7\10 gg.

FRATTURE METACARPO/FALANGEE

Le fratture possono essere ridotte solo se scomposte e immobilizzate con dei fili metallici moto sottili, o nel caso del metacarpo, con delle miniplacche e mini viti.
Tali trattamenti vengono eseguiti in Day Hospital e consentono al paziente di evitare l’uso del gesso. In alcuni casi, potrà essere necessario l’utilizzo di uno splint che verrà creato su misura nell’officina del ns reparto di riabilitazione mano, molto leggero e removibile. 

FRATTURA SCAFOIDE:

lo scafoide è un piccolo osso localizzato prima del polso nell’asse del I° dito. Quando si frattura, richiede tempi molto lunghi per la sua guarigione (6/7 settimane). La frattura può essere trattata chirurgicamente, immobilizzando i frammenti con mini viti al titanio, che consentono una riduzione rapida della frattura e quindi la guarigione.
Nei casi piu’ complessi o tardivi, si puo’ utilizzare un piccolo trapianto di osso che accelera la tempistica della guarigione. L’intervento permette di risolvere anche la sintomatologia dolorosa.

LESIONI SU TENDINI E NERVI

Le lesioni dei tendini, vengono trattate in urgenza o comunque in tempi brevi. I tendini sono estensori e flessori
Se il tendine si è lesionato in seguito ad un taglio, il paziente non riuscirà più a piegare o distendere il dito. Qualche volta, la lesione oltre ad interessare il tendine, riguarda anche il nervo: in questo caso si assiste anche ad una perdita di sensibilità.
Con l’intervento chirurgico, si isola il tendine e si sutura con dei fili di prolene assicurando una rapida guarigione. Le lesioni piu’ frequenti sono quelle che si dicono “aperte” ovvero in seguito ad incidenti evidenti (tagli).
Talvolta però può accadere che il tendine subisca un danno senza segni esterni evidenti: in questo caso si parla di lesione chiusa. Il dito a martello è il caso più frequente. La falange distale è piegata e non riesce a sollevarsi. In questo caso il tendine guarisce, mettendo la falange in orizzontale e bloccandola con un piccolo splint per 6/8 settimane. Così facendo, il tendine guarisce senza intervento.
Le lesioni dei nervi delle dita, della mano o del polso provocano la perdita della sensibilità. La ricostruzione deve avvenire il prima possibile. Il nervo verrà ricostruito utilizzando tecniche di microchirurgia che consentono di orientare la posizione dei due monconi, ricucendoli nella maniera più corretta

TRAUMI DITA - RICOSTRUZIONE POLPASTRELLO

Capita spesso in seguito ad incidenti domestici, automobilistici o sul lavoro, di riportare gravi lesioni dei tessuti cutanei delle dita. La lesione più comune e che causa maggiori disagi è la perdita dei polpastrelli. La ricostruzione avviene mediante tecniche di chirurgia ricostruttiva, attraverso le quali, si “sposta” dei tessuti da una parte all’altra consentendo di ricostruire il polpastrello senza nessuna cicatrice. Tale intervento è molto importante perché restituisce la sensibilità, permettendo il recupero dei movimenti fini e di precisione.